Anche questo Maggio è caratterizzato dallo svolgimento delle PROVE INVALSI: i test standardizzati nazionali per la rilevazione degli apprendimenti, che vengono somministrati nelle seconde e quinte elementari, prime e terze medie e in tutte le seconde superiori.
Le prove prendono il nome dalla branca del Ministero che le prepara: Sistema Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (Invalsi). Servono a valutare il livello di preparazione degli alunni italiani, in Italiano e Matematica.
Occorre però chiedersi quale finalità abbia questa valutazione, cioè se essa incida sulla valutazione del singolo studente o se invece abbia una valenza “sistemica”. Questa seconda ipotesi pare essere quella che il decisore politico ha voluto far prevalere. In altre parole, gli esiti delle prove Invalsi sono importanti perché il Ministro conosca il livello di apprendimento e di preparazione degli studenti italiani su una scala macroeconomica, finalizzata a decidere quali interventi migliorativi attuare e ove attuarli.
Le prove Invalsi devono essere collocate all’interno della valutazione di un sistema che risponde alle finalità di rendere trasparenti e accessibili all’opinione pubblica informazioni sintetiche (la lettura di dati sintetici è necessariamente schematica e scevra da elementi valutativi soggettivi) sugli aspetti più rilevanti del sistema educativo, e di offrire ai decisori politici ed istituzionali elementi oggettivi per valutare lo stato di salute dell’istruzione e formazione dei nostri giovani. Non possono sostituire la valutazione fatta dai docenti del singolo studente, né i test possono valutare da soli l’operato del singolo docente o dirigente; e d’altro canto non sono questi gli scopi per cui tali test vengono somministrati.
14/05/2021
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