Il 27 gennaio del 2000 il Parlamento italiano, con la legge n. 211 del 2000, ha istituito il Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, data scelta simbolicamente poiché, in quel giorno, nel 1945, furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e il mondo intero si trovò di fronte agli orrori e ai crimini commessi dal nazifascismo.
Ma questo giorno si commemora in tutto il mondo, infatti anche l’ONU nel 2005 ha proclamato ufficialmente, in occasione dei 60 anni dalla liberazione dei campi di concentramento, il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto.
E’ un giorno importante per la nostra storia, per non dimenticare e per far si che tutto ciò non avvenga mai più.
In questo giorno, infatti, si ricordano quei momenti terribili che hanno rappresentato le pagine più buie della storia del mondo contemporaneo con lo scopo di tenere viva la memoria storica e la riflessione sulla Shoah e sulle persecuzioni che hanno colpito, durante il secondo conflitto mondiale, milioni gli esseri umani, privati della loro dignità, dei loro diritti sociali, civili e politici e delle loro stesse vite. E’ approfondire questi temi è molto importante soprattutto per le nuove generazioni affinché crescano con la consapevolezza che la discriminazione è un’aberrazione e che il rispetto delle diversità di razza, opinione, credo religioso sia la base della convivenza civile e che non vi può essere giustizia e libertà senza il rispetto di tutti.
Vogliamo a tal proposito ricordare le parole pronunciate nel 2006 dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan in occasione della commemorazione delle vittime dell’Olocausto: «In nessun modo si può tornare indietro ed eliminare quella tragedia senza precedenti che l’Olocausto ha rappresentato. Questo deve anzi essere ricordato, con vergogna e orrore, fino a quando duri la memoria umana»..
27/01/2022
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