Giornata Mondiale della Salute, Italia 2025 — Il 90%. No, non è il voto di un compito o la percentuale di promossi a scuola. È la percentuale di adolescenti italiani tra gli 11 e i 15 anni che non pratica attività sportiva quotidiana. Sì, hai letto bene: solo 1 su 10 fa almeno un’ora di movimento al giorno, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Questi dati, diffusi in occasione della Giornata Mondiale della Salute dalla Rete Italiana Città Sane - OMS, sono un vero pugno nello stomaco. E non solo: tra i bambini dagli 8 ai 9 anni, 1 su 5 è in sovrappeso e 1 su 10 è obeso. Numeri che gridano l’urgenza di un cambiamento.
Il problema? Non solo pigrizia
Dare la colpa solo a TikTok o alla “pigrizia giovanile” sarebbe troppo semplice — e pure sbagliato. La verità è più complessa. Secondo Lamberto Bertolé, presidente della Rete Città Sane, alla base di tutto c’è una combinazione pericolosa: poca sensibilizzazione, gestione sbilanciata delle risorse, pochi spazi pubblici accessibili e città non pensate per il benessere.
In altre parole, non ci sono abbastanza palestre aperte a tutti, parchi sicuri, piste ciclabili, o semplicemente spazi dove incontrarsi e muoversi senza dover pagare un abbonamento.
I luoghi che fanno la differenza
«Le abitudini sane si costruiscono nei luoghi della vita quotidiana», sottolinea Bertolé. E ha ragione: scuole, quartieri e spazi pubblici devono diventare i veri palcoscenici del benessere fisico e mentale. Ma per farlo, serve una vera rivoluzione urbana e culturale.
Non bastano slogan o post motivazionali. Servono politiche concrete, fatte di piste per skater, campetti illuminati, sport gratuiti a scuola e iniziative locali che coinvolgano davvero chi abita i territori. Per questo, l’8 aprile a Roma, la Rete ha organizzato un convegno con l’obiettivo di unire chi amministra, chi studia e — soprattutto — chi vive questi spazi: noi.
Il punto è questo: la salute non è solo questione di dieta o palestra. È anche dove vivi, se ti senti al sicuro a uscire, se puoi fare due passi senza dover prendere un autobus. È anche quante ore passi seduto tra compiti, lezioni e schermi.
Health for All (Salute per tutti) non può essere solo uno slogan. Deve diventare realtà, partendo dal basso. Dalle città. Dai quartieri. Da noi.
Perché il futuro è nostro, ma per viverlo a pieno dobbiamo iniziare a muoverci. Letteralmente.
07/04/2025
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