Dal 1° giugno, è partita l’Onda Pride, l’evento organizzato in Italia, che come una “grande onda raccoglie le manifestazioni promosse dal Movimento LGBTI+ (Lesbico, Gay, Bisessuale, Transessuale, Intersessuale)”. Il mese in corso è stato scelto come “Pride Month”, in tutto il mondo, in quanto nella notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969, a New York, per l’ennesima volta, dei poliziotti, fecero irruzione in un famoso locale gay, arrestando e colpendo con dei manganelli le persone presenti.
Al tempo, far parte della comunità Lgbt+ era vietato. In quell’occasione e per la prima volta, i perseguitati risposero con la violenza dando vita al movimento per la difesa dei diritti e della dignità delle persone omosessuali. Ieri 25 giugno, otto città italiane, Perugia, Bologna, Teramo, Ragusa, La Spezia, Albano Laziale, Favignana e Aversa, hanno accolto migliaia di persone che, con bandiere arcobaleno e striscioni, sono scese in piazza per rivendicare i diritti della comunità Lgbt+ che, ancora oggi, in molti casi vengono loro negati.
Ma non sono mancati momenti di riflessione, tra cui il Ddl Zan e un abbraccio virtuale alla comunità Lgbt+ di Oslo. Nella notte del 24 giugno scorso, a poche ore dal Pride poi annullato, un quarantaduenne ha sparato in una discoteca gay della città norvegese, uccidendo due persone e ferendo altre 14.
26/06/2022
Inserisci un commento