Terminate anche per questa edizione le selezioni nazionali, il Roma Music Festival 2022 si avvicina ai momenti più “caldi” di questa sedicesima edizione con la Semifinale del 28 Novembre e la Finalissima nazionale del 20 Dicembre presso il prestigioso Teatro Golden in Roma. Molte le novità di questa edizione con l’inserimento in pianta stabile della categoria Band e l’inserimento di un ulteriore passaggio di selezione.
Ne parliamo con Andrea Montemurro, ideatore e produttore del Roma Music Festival nonché presidente in carica dell’Associazione Nazionale Musicisti e Responsabile per la commissione europea del progetto internazionale "Musician+".
Quali sono oggi i problemi della musica emergente italiana?
La situazione generale non è semplice. I talent televisivi mettono in luce molto talento ma il successo viene raggiunto in modo rapido e spesso effimero lasciando successivamente molti artisti in balia del nulla. Lo stesso Festival di Sanremo oggi rappresenta una grandissima vetrina per i big ma offre non moltissima visibilità al mondo degli emergenti, sia per il tempo a disposizione che per i pochi artisti in gara. Le case discografiche non investono più nel crescere artisti ma vogliono prodotti pronti dal punto di vista mediatico e spesso social. Ecco tutto questo mondo oggi è in difficolta e la nostra manifestazione vuole inserirsi proprio in questa precisa sfida: quella di dare voce a tanti bravi artisti emergenti senza nessun limite né preclusione di genere musicale e senza nessuna forzatura commerciale.
Cosa è cambiato in questi anni di Roma Music Festival e come è cambiata questa manifestazione?
Il mondo musicale è stato totalmente stravolto. Il supporto fisico ha dovuto lasciare il passo ai nuovi media, ai social e alle piattaforme. Questo rende la musica sempre più volatile e soprattutto di facile e rapida fruizione. Il Roma Music Festival non ha voluto adeguarsi a tutto questo! Ovviamente abbiamo le nostre pagine social ma crediamo fermamente che la musica vada ascoltata e prodotta in una precisa maniera, per questo siamo arrivati alla decisione di avere con il teatro Golden una collaborazione in pianta stabile, per quella che è divenuta di fatto la “casa” del festival.
Quanto talento ha visto negli anni sul palco del Roma Music Festival?
Talento moltissimo. Ne ho visto e ne vedo ogni anno di più. La voglia di fare musica non si spegne mai, cambiano le tendenze del momento ma poi credo si ritorni sempre alle buone melodie che sono quelle che restano veramente.
In qualità di compositore e di produttore (nota la sua collaborazione con Amedeo Minghi ) che consiglio darebbe a chi vuole scrivere di musica?
Il meraviglioso Fabrizio De Andrè cantava che “la gente dà buoni consigli quando non può più dare cattivo esempio”, quindi mi astengo da ogni consiglio, posso solamente dire ai giovani di vivere la musica come passione e ragione di vita così come ho deciso di fare io tempo fa. Bravura non è sinonimo di successo. Ma la passione vince sempre ed è quella il motore di tutto.
Dove vuole arrivare il Roma Music Festival?
Il Roma Music Festival vuole crescere ancora in modo esponenziale, le ultimissime edizioni ci fanno ben sperare e ci hanno ridato la voglia di portare avanti questa manifestazione. Oggi possiamo vantarci di rappresentare una delle primissime manifestazioni della musica emergente italiana, questo ci riempie il cuore di orgoglio e di soddisfazione, adesso è tempo di fare il grande salto per noi e per gli artisti che scelgono di salire sul nostro palco.
07/11/2022
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