Chi combatte può anche perdere e questo Sinisa Mihajlovic lo sapeva fin troppo bene. Si è spento in una giornata come tante, combattendo fino alla fine, alternando momenti positivi a momenti negativi, così come succede nel calcio e nello sport. I suoi occhi ed il suo volto, sono diventati nel tempo, sinonimo di lotta alla malattia, di non voler mollare. La voglia di tornare sul palco, di vivere la sua meravigliosa normalità, la voglia di credere ancora in se stesso e nel suo futuro. Sinisa ci lascia una grande lezione, suo malgrado, quella che già il principe Antonio De Curtis in arte Totò ebbe a dire con la sua opera " A' livella". Di fatto, la morte non conosce campioni e non conosce altro che la sua strana "democrazia", poichè pensandoci bene e riflettendoci con tanta amarezza, alla fine di tutto rappresenta la cosa più democratica che esista. Che da questo insegnamento tanti che combattono trovino la voglia di continuare a farlo e tanti, invece più fortunati, che non hanno bisogno di combattere, trovino la serenità per vivere la propria vita senza tante "paturnie " inutili e tanti inesistenti problemi, poichè per i problemi veri quelli con la P, basta fare un giro in ospedale.
Addio campione !
18/12/2022
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