In un mondo che è cambiato radicalmente come quello della musica, è davvero complesso trovare eventi e manifestazioni longevi e radicati come il Roma Music Festival ( giunto alla diciassettesima edizione ) che rappresenta oggi più che mai, uno degli eventi simbolo della musica emergente, sinonimo di talento e di qualità artistica ma anche di serietà organizzativa e visibilità. Ne parliamo con Andrea Montemurro, produttore del Roma Music Festival, che ci presenta la nuova edizione attraverso le nostre domande.
Quali sono i cambiamenti tra questa edizione le precedenti?
L’idea precedente di Roma Music Festival era arrivata al punto di arrivo che ci eravamo prefissati, la decisione di “cambiare marcia” è dettata dalla voglia e dal desiderio di ripartire verso nuove mete, alzando l'asticella generale dell'evento e cercando di imporci a livello nazionale come la prima manifestazione per la musica emergente.
La direzione artistica affidata al M° Amedeo Minghi è da considerare il fattore più importante di crescita della manifestazione?
Sono davvero fiero che una legenda della musica italiana come Amedeo Minghi abbia accettato di collaborare con noi in veste di Direttore Artistico della manifestazione, questo è importante non soltanto per la crescita del RMF dal punto di vista dell’immagine generale ma anche e soprattutto per quello che potrà dare ai nostri artisti in termini di esperienza e professionalità
Altre importanti novità della nuova edizione?
Da questa nuova edizione sono previsti dei Masterclass dedicati esclusivamente agli artisti iscritti. Oltre a questo, la visibilità dei vincitori sarà davvero notevole grazie al contributo in termini di partnership di molte testate e radio importanti che ci aiuteranno nella promozione pre e post manifestazione. In ultimo il contatto con etichette discografiche e case editrici sarà ancora più forte che in passato e consentirà agli artisti di mettersi in mostra con il loro talento.
Come nasce la passione di Andrea Montemurro per la musica emergente? Non ha mai pensato di dire basta in questi diciassette anni di Roma Music Festival?
La passione è alla base di questo evento. Ormai il Roma Music Festival è una macchina organizzativa, che si muove durante tutto l'anno e la sua gestione è molto complicata sotto tutti i punti di vista. L'idea di mollare tutto è presente ogni anno ma subito dopo la passione prende il sopravvento e mi spinge a continuare.
In quale stato versa la musica emergente italiana in questo momento?
Il momento è certamente delicato, non solo per gli emergenti ma per la musica in generale. Molti nuovi artisti stanno uscendo "fuori" in modo alternativo rispetto ai canoni tradizionali e questo sconvolge non soltanto le etichette discografiche ma tutto il mercato musicale.
Quali gli obiettivi del Roma Music Festival e del suo produttore Andrea Montemurro per questa nuova edizione?
Gli obiettivi restano concreti. Riuscire nel portare a termine una splendida manifestazione e portare sul nostro palco, ancora una volta, la vera qualità musicale senza preclusione di genere e contaminazione.
24/06/2023
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