Gli studenti universitari italiani sono nuovamente in piazza per protestare contro il caro affitti e il caro studi. La mobilitazione nazionale dell'Unione degli Universitari (Udu) è iniziata ufficialmente oggi e si protrarrà per tutta la settimana. Le manifestazioni avranno luogo in 25 città universitarie di tutto il Paese e saranno caratterizzate da tendate, flash mob e presidi.
L'Udu denuncia l'immobilismo del Governo e delle istituzioni che non hanno attuato soluzioni concrete per contrastare la crisi abitativa e garantire un'istruzione accessibile a tutti. Gli studenti si sentono traditi dalle promesse che erano state fatte loro prima dell'estate. Nonostante le proteste e le mobilitazioni della scorsa primavera, nulla è cambiato: le istituzioni si sono limitate a promesse vuote o a interventi insufficienti che non affrontano le cause profonde della crisi.
Gli studenti chiedono risposte vere e immediate: l'abolizione della legge 431/98 che ha contribuito all'esplosione dei costi degli affitti, la reintroduzione dell'equo canone, il divieto di accesso dei privati ai bandi della legge 338/2000, la creazione di studentati pubblici e accessibili e un reddito studentesco. Queste misure sono indispensabili per garantire il diritto allo studio e alla casa.
La protesta degli studenti universitari ha come slogan "Vorrei un futuro qui" e rappresenta una richiesta di misure urgenti che permettano di studiare e lavorare in Italia senza dover emigrare all'estero. Oggi è previsto il lancio ufficiale della mobilitazione davanti alla Sapienza di Roma, con un presidio alle ore 10.30. Non saranno soli, infatti, una delegazione parlamentare dei partiti di opposizione e rappresentanti di Cgil e associazioni si uniranno agli studenti per sostenere la loro causa.
Le prime iniziative dell'Udu si terranno a Milano, Lecce, Palermo, Torino, Bologna, Perugia e Roma, mentre nei giorni successivi si aggiungeranno altre venti città.
L'Udu chiede un intervento urgente del Consiglio dei ministri per quanti studenti sono stati esclusi dalle borse di studio dello scorso anno accademico, stanziando 17 milioni di euro. Si tratta di un primo passo avanti, ma non è sufficiente: non è possibile far attendere gli studenti un intero anno senza borsa di studio. Gli studenti richiedono al presidente Meloni e al ministro Bernini di destinare urgentemente un miliardo di euro per intervenire sui studentati pubblici, gli affitti, le borse di studio, la salute mentale e il caro dei libri. È inoltre necessario smettere di sprecare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per gli alloggi privati che hanno costi insostenibili per gli studenti.
La mobilitazione degli studenti universitari è un segnale forte e chiaro che le istituzioni devono ascoltare. È necessario adottare misure concrete per contrastare il caro affitti e garantire un accesso equo all'istruzione. Solo così si potrà costruire un futuro in cui tutti gli studenti possano realizzare il proprio potenziale senza limitazioni economiche.
26/09/2023
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