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"Intorno all'angolo" di Enrico Colosimo: tra riscatto e fragilità, il romanzo di una lotta per ricominciare

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Enrico Colosimo, con questo romanzo dal forte impianto realistico e dalle sfumature quasi noir, ci porta nel cuore delle difficoltà economiche, familiari e psicologiche di un uomo chiamato a confrontarsi con i fantasmi del passato e le insidie del presente. “Intorno all'angolo” non è soltanto la storia di una risalita sociale e lavorativa, ma anche un viaggio introspettivo nelle fragilità umane, nei legami familiari logorati dal tempo e dalle sofferenze, e nell’ambiguità delle relazioni di amicizia e di potere.

Il protagonista, Dougal Perfetti, è un ingegnere chimico con un bagaglio personale complesso: figlio di un imprenditore farmaceutico italiano e di una donna americana di New York, si muove tra due culture, due modi di intendere la vita e il lavoro. Nato negli Stati Uniti ma cresciuto principalmente a Milano, Dougal incarna quella generazione di uomini schiacciati tra il peso dell’eredità familiare e le proprie ambizioni personali. Il fallimento dell’azienda di famiglia alla fine degli anni '90 ha segnato una frattura irreversibile nella sua esistenza, costringendolo a una vita più modesta e priva di quelle certezze economiche che aveva conosciuto da giovane.

La narrazione si apre su uno scenario di apparente normalità: Dougal vive con la moglie e due figli nella periferia sud di Milano, vicino all’area dismessa dove sorgeva l’ex stabilimento industriale del padre. La fabbrica, ormai simbolo di un passato glorioso e doloroso al tempo stesso, rappresenta una sorta di ferita aperta nella sua memoria. Questo equilibrio precario viene scosso dall’arrivo di una telefonata inattesa: a cercarlo è Vittorio, un vecchio compagno di liceo e figlio di un ex operaio della loro azienda. Vittorio, che nel frattempo si è costruito una carriera brillante come avvocato d’affari negli Stati Uniti, propone a Dougal un incarico tanto ambizioso quanto rischioso: diventare il direttore di un gruppo industriale recentemente rilevato da un cliente americano, gruppo che comprende anche i resti dell’azienda farmaceutica paterna.

Colosimo costruisce con abilità un intreccio narrativo che mescola il dramma familiare, la tensione sociale e la durezza del mondo industriale e finanziario. Dougal accetta l’incarico, spinto dal desiderio di riscatto personale e dalla speranza di dare una svolta alla sua vita. Tuttavia, il suo ritorno nel settore non è privo di ostacoli: la fabbrica da rilanciare si rivela un campo minato di difficoltà gestionali, mentre il gruppo americano che ha acquisito l’azienda mostra crepe preoccupanti, fino a rivelarsi un “impero di carta” sull’orlo del collasso.

Parallelamente, il protagonista deve affrontare un’altra battaglia sul fronte privato: la figlia adolescente, dipendente dalla droga, rappresenta per Dougal e sua moglie una ferita sempre aperta, una fonte costante di dolore e senso di impotenza. Le tensioni familiari si intrecciano così con le difficoltà lavorative, creando un senso di oppressione crescente. A complicare ulteriormente il quadro, c’è la figura di Vittorio: l’amico d’infanzia, divenuto uomo di successo, non smette mai di apparire ambiguo agli occhi di Dougal. Il sospetto di essere stato manipolato per interessi oscuri aleggia come un’ombra su tutta la vicenda.

Enrico Colosimo è abile nel tratteggiare il mondo finanziario con uno sguardo disincantato e crudo: il denaro, il potere e il fallimento si muovono come forze invisibili e spietate, capaci di travolgere chiunque si trovi sulla loro traiettoria. La narrazione si snoda tra Milano e gli Stati Uniti, con viaggi d’affari e incontri densi di tensione che contribuiscono ad alimentare il senso di precarietà e pericolo. Il ritmo del romanzo si fa via via più serrato quando, tra bilanci truccati e manovre oscure, iniziano a verificarsi morti sospette. Dougal si ritrova così a rivivere l’incubo della caduta dell’azienda paterna, sentendo nuovamente il rischio di vedere il proprio mondo sgretolarsi.

Tuttavia, il romanzo non cede mai completamente al pessimismo. Colosimo lascia spazio anche alla possibilità di redenzione e di ricostruzione dei rapporti umani. Il finale, scandito da alcuni colpi di scena ben calibrati, ribalta alcune convinzioni del protagonista e dei lettori in un clima di crescente suspense.

L’impianto del romanzo, suddiviso in 12 capitoli più un prologo e un epilogo, segue una struttura narrativa solida e ben congegnata. Le analessi, che ci riportano agli anni giovanili di Dougal e ai momenti più duri del tracollo dell’azienda paterna, arricchiscono la trama senza appesantirla, offrendo al lettore una visione completa della complessa psicologia del protagonista. La scrittura di Colosimo è essenziale ma incisiva: non indulge in eccessi stilistici, ma riesce a trasmettere con efficacia il senso di ansia e precarietà che pervade la storia.

Uno degli aspetti più riusciti del romanzo è proprio l’equilibrio tra il ritratto umano del protagonista e la rappresentazione del mondo industriale e finanziario. Dougal Perfetti è un uomo normale, con le sue debolezze e i suoi timori, ma dotato di una forza interiore che emerge nei momenti più critici. La sua vicenda diventa così emblematica di un’intera generazione di uomini che hanno visto sgretolarsi le certezze economiche e affettive costruite dai padri, trovandosi costretti a reinventarsi in un mondo sempre più spietato.

In conclusione, “Intorno all'angolo” di Enrico Colosimo è un’opera avvincente e profonda, capace di coinvolgere il lettore sia sul piano emotivo che su quello intellettuale. È un libro che parla di cadute e risalite, di amicizie messe alla prova, di famiglie ferite e di seconde possibilità. Consigliato a chi cerca una lettura che sappia coniugare la tensione narrativa tipica del romanzo d’impresa con l’analisi intima e autentica dei sentimenti umani.

 

20/02/2025

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