Nell'atmosfera vibrante dell'aula magna dell'Università Federico II, un'icona della musica napoletana moderna ha preso la parola. Emanuele Palumbo, noto come Geolier, ha portato la sua esperienza e la sua voce a circa 500 universitari, dimostrando che la musica è un ponte per dialogare su temi importanti, come i pregiudizi.
Indossando un maglione blu e un cappellino rosso con visiera, Geolier si è immediatamente immerso nelle domande degli studenti, trasformando l'aula in un luogo di discussione aperta e sincera. Ha colpito il cuore degli presenti con parole che trasudavano autenticità: "Qua dentro non posso insegnare niente a nessuno, anzi posso solo imparare. Non è una lezione, ma una chiacchierata tra amici e ho mille paure e mille ansie come le avete voi".
Ma è stato il suo giudizio su Napoli a catalizzare l'attenzione. Con passione e chiarezza, ha affrontato i pregiudizi che circondano la sua città natale. "Tutti i pregiudizi su Napoli sono sbagliati", ha dichiarato. E ha sottolineato un pregiudizio in particolare, quello sull'insicurezza, spiegando che "sono pregiudizi stupidi perché poi vediamo che nella classifica dei reati Napoli viene dopo tante grandi città".
La sua difesa appassionata di Napoli ha risuonato forte nell'aula, mentre ha invitato tutti a guardare oltre le facili etichette. "In tutto il mondo c'è un lato buono e uno cattivo. Napoli non è solo un lato cattivo, ha anche tante cose belle", ha sottolineato, incitando gli presenti a rifiutare gli stereotipi e ad abbracciare la complessità e la ricchezza della propria terra.
Il suo intervento ha suscitato applausi calorosi e ha aperto una porta per una riflessione più profonda sulla percezione delle città e delle persone. Geolier non solo ha portato la sua musica, ma ha anche portato un messaggio di speranza e di cambiamento, invitando tutti a rompere gli schemi e a costruire ponti di comprensione.
In un momento in cui i pregiudizi sembrano dilagare, Geolier ha dimostrato che la cultura e la condivisione possono essere armi potenti per abbattere barriere e costruire un mondo migliore. La sua presenza all'Università Federico II è stata un'iniezione di energia positiva e un richiamo alla nostra responsabilità di guardare oltre le apparenze e abbracciare la diversità.
26/03/2024
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