Il 17 novembre, nella Giornata internazionale degli studenti, si celebra il diritto all’istruzione, un principio universale che ancora oggi molti non riescono a esercitare pienamente. Questa ricorrenza non è solo un simbolo, ma un’occasione per riflettere su un tema attuale e urgente: quanto costa, concretamente, il diritto allo studio per chi decide di frequentare un’università lontano da casa?
Il peso economico del sogno universitario
Studiare fuori sede è un investimento di grande valore, ma anche un impegno economico notevole. Secondo un’analisi recente, i costi annuali per chi vive lontano dalla propria città possono superare i 17mila euro, con punte che toccano i 19mila al Nord. Si tratta di un carico finanziario che spesso grava sulle spalle delle famiglie e degli studenti stessi, in un contesto di costante aumento delle spese.
L’affitto, la voce più pesante
La principale fonte di spesa? L’affitto. Nell’ultimo anno, i prezzi sono saliti del 7%, portando il costo medio di una stanza singola a 461 euro al mese. Nelle città più richieste, come Milano, il costo sale vertiginosamente a 637 euro, mentre a Roma e Bologna una singola si attesta intorno ai 500 euro. Le stanze doppie offrono un’alternativa più economica, ma anche queste raggiungono prezzi considerevoli: a Milano una doppia costa in media 353 euro a persona.
Non solo affitti: vitto, tasse e spese sanitarie
Le tasse universitarie rappresentano un altro ostacolo significativo per chi non rientra nella “no tax area”. Nel 2022, gli studenti senza esenzione hanno pagato in media 1.463 euro, con differenze significative tra Nord e Sud Italia. A queste si aggiungono le spese alimentari: circa 412 euro al mese per supermercati, mense e ristoranti, equivalenti a quasi 5mila euro all’anno.
E poi c’è la salute. Solo poche città universitarie garantiscono il medico di base gratuito ai fuori sede. Per gli altri, i costi dell’assistenza sanitaria oscillano tra i 403 e i 540 euro all’anno, senza contare eventuali sedute di psicoterapia, che possono far lievitare le spese fino a 1.700 euro all’anno.
Tra diritti e sacrifici
Se la Giornata internazionale degli studenti nasce per onorare chi ha sacrificato la propria vita per il diritto allo studio, oggi il tema centrale è rendere questo diritto accessibile anche economicamente. Per molti giovani, frequentare l’università fuori sede non è solo una scelta formativa, ma un vero e proprio atto di coraggio e sacrificio.
Riflessioni per il futuro
In un momento storico in cui il costo della vita aumenta e le opportunità di crescita sembrano sempre più legate a fattori economici, è fondamentale che le istituzioni pongano maggiore attenzione alle esigenze degli studenti. Alloggi universitari a prezzi calmierati, esenzioni sanitarie più diffuse e una rimodulazione delle tasse potrebbero essere i primi passi per garantire un futuro più equo.
La Giornata dello Studente non è solo una ricorrenza, ma un invito a costruire una società in cui studiare non sia un lusso, ma un diritto reale per tutti.
17/11/2024
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