Negli ultimi anni, il panorama lavorativo sta cambiando rapidamente, e le nuove generazioni si trovano a dover affrontare sfide inedite. Uno degli argomenti più discussi è l'impatto dell'intelligenza artificiale (IA) sulle prospettive occupazionali. Una recente indagine condotta da Skuola.net in collaborazione con ELIS, ha rivelato che quasi uno studente delle superiori su tre teme che l'IA possa precludere loro buone opportunità di lavoro in futuro. Questo timore, evidenziato dall'edizione 2024 di “Dopo il diploma”, è stato presentato durante la ELIS Open Week, un evento pensato per avvicinare gli studenti alle aziende leader nei settori tecnico-tecnologici.
Paure e percezioni diverse
Secondo lo studio, mentre l'IA suscita preoccupazioni significative, la presenza di manodopera straniera non viene percepita come una minaccia reale per il mercato del lavoro. Solo uno studente su dieci teme che i lavoratori provenienti da altri paesi possano influenzare negativamente le loro prospettive occupazionali. Questo contrasto mette in luce come le nuove tecnologie siano viste come un pericolo maggiore rispetto alla globalizzazione e al multiculturalismo.
La preparazione che manca
Nonostante le paure diffuse, pochi giovani si stanno attrezzando per affrontare queste nuove sfide. Solo il 34% degli studenti utilizza frequentemente strumenti di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, e un quarto non li ha mai provati. La differenza tra "smanettare" e utilizzare consapevolmente la tecnologia è ancora ampia: solo il 28% degli studenti si informa regolarmente sui progressi del machine learning tramite articoli, corsi o tutorial online.
Un divario di genere e sociale
La ricerca ha anche evidenziato differenze significative tra i vari gruppi di studenti. I ragazzi sembrano essere più coinvolti nella preparazione rispetto alle ragazze: il 37% dei ragazzi si sta formando sull'IA, contro il 22% delle ragazze. Inoltre, il contesto familiare gioca un ruolo importante: il 46% degli studenti provenienti da famiglie agiate si sta preparando, rispetto al 30% di quelli provenienti da contesti meno privilegiati.
Un futuro da costruire insieme
Nonostante queste sfide, l'ottimismo non manca. Molti giovani credono che, con impegno e costanza, sarà possibile trovare un buon lavoro anche in un mondo sempre più automatizzato e tecnologico. Tuttavia, emerge chiaramente la necessità di un migliore orientamento scolastico e di una formazione più adeguata alle esigenze del mercato del lavoro futuro.
Pietro Cum, Amministratore Delegato di ELIS, sottolinea l'importanza di rinnovare il sistema educativo per rispondere alle rapide evoluzioni del mondo esterno. “Il timore davanti a una profonda trasformazione tecnologica come l’Intelligenza Artificiale è alimentato anche dalla mancanza di competenze. La formazione che ricevono i giovani riguarda spesso nozioni del passato e l’orientamento che dovrebbe spalancare le finestre sul futuro soffre di un sistema dell’istruzione che fa ancora fatica a dialogare con il mondo esterno e le sue rapide evoluzioni”.
L'importanza dell'orientamento e della formazione STEM
Per affrontare con successo queste sfide, è fondamentale che gli studenti acquisiscano competenze adeguate fin dai banchi di scuola. La collaborazione tra scuole, istituzioni e imprese è essenziale per potenziare le attività di orientamento e promuovere la formazione nelle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Solo attraverso un'educazione mirata e aggiornata, i giovani potranno trasformare le loro paure in opportunità e affrontare con fiducia il futuro del lavoro.
In conclusione, se da un lato l'IA rappresenta una sfida, dall'altro offre anche enormi possibilità. I giovani devono essere incoraggiati a vedere la tecnologia non come un nemico, ma come un alleato per costruire un futuro lavorativo di successo e soddisfazione.
15/05/2024
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