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INTERVISTA AL GIOVANE CANTANTE ARGENTINO BENJA SIMONDI

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Benja Simondi è un giovane cantante argentino che ha fatto della musica, della recitazione e della poesia una vera e propria passione. Oggi per la prima volta potrete leggere in Italia  le sue idee sui giovani, il suo lavoro musicale nella sua prima intervista per un giornale italiano. Quando leggerete lasciatevi catturare dalla potenza che esprime la delicata arte della musica, buona lettura. 

Com’è nata la tua passione per la musica e come si svolge il tuo lavoro musicale?

-Innanzitutto ti ringrazio per l’opportunità. Penso che la mia passione per la musica sia stata una costruzione nel tempo, dall’ascolto di Michael Jackson da bambino all’ascolto di Duki quando ho iniziato a comporre. Per fortuna ho una grande famiglia e lì la musica è sempre stata presente. Ho un ricordo di un mio bisnonno di nome Eduardo che suonava contemporaneamente la chitarra, l’armonica e la grancassa. Quando è morto mi ha lasciato molto dei suoi strumenti, alla fine di lui non mi è rimasto tanto il suo lascito di strumenti ma essere artista. Non sono solo nel campo musicale, recito anche e mi piace scrivere poesie. La musica che scrivo può riguardare  cose che mi accadono, storie bizzarre che immagino o mie sensazioni che credo possano essere trasmesse con un ritmo, una melodia, la voce e gli strumenti per sentire qualcosa. Non voglio imporre la mia musica ma piuttosto lasciare che sia lì, spero che la ascoltate e la abbracciate, ma in caso contrario non c’è problema, penso che tutti abbiamo i nostri gusti a seconda dei momenti e dei contesti. 

Blind before you”, “Especialista” alcune delle tue canzoni, quali temi affronti?

-Nelle mie canzoni potrei dire che cerco di dire cose che non ho detto o forse ho fatto ma con altre parole, ma le sensazioni che uno ha dietro i testi sono impossibili da trasmettere all’altro, quindi cerco di catturarle qualcosa con una melodia, un ritmo o quello strumento che mi porta a quello. Fortunatamente ho un produttore musicale che è come la mia guida musicale a cui più o meno gli ho lanciato il concetto e lui l’ha afferrato all’istante, abbiamo un’ottima intesa con lui, il suo nome è Ulysses. Inoltre, altrimenti cerco di generare solo la sensazione, ad esempio quella di ballare, quella di sentirsi volare, quella di sentirsi innamorati. Un po’ ecco qua.

Cosa rappresenta per te la musica, i suoi valori e dove trovi l’ispirazione?

-La musi per me rappresenta il sentimento in un modo unico. Siamo musica in movimento, andiamo al ritmo con un tipo di melodia a seconda del giorno e con molto da scrivere. Penso che i nostri ricordi e la nostra routine siano tutta musica, dobbiamo imparare a ballare ahahah. Ma sì,  una canzone può portarmi ai ricordi più belli e indimenticabili. E traggo ispirazione quando mi succede qualcosa o succede che trovo interessante e che mi fa pensare. 

Consigli che daresti a un giovane cantante? 

-Che sia autentico che provi a raccontare le cose a modo suo. Ovviamente si avranno degli idoli musicali se gli piace la musica, ma non devi copiare, devi essere ispirato. L’altro giorno stavo leggendo il libro “La costruzione di un personaggio” di Stanislavskij, e lui dice “ama l’arte in te stesso, più di te stesso nell’arte”. E sento che c’è, non bisogna pensare a farsi un nome nell’arte ma piuttosto a trasmettere l’arte che c’è dentro. 

5) Cosa consiglieresti a un giovane cantante con progetti e la passione per la musica? 

-Gli direi di procedere, se è ciò che gli piace e lo fa sentire più vivo, allora procedi.

Infine  progetti per il futuro?

- I miei progetti per il futuro sono caricare tutte le canzoni che ho salvato con un videoclip diretto o prodotto da me o da uno dei miei amici della scuola di cinema. Dopo averli estratti, continua a registrare la musica e continua con quel processo. Continua anche a recitare per cortometraggi, serio, video musicali e, si spera, in un film che verrà proiettato al cinema, impara molto sugli audiovisivi e molto altro ancora per continuare a creare e fare arte. 

Si chiude così l’intervista a Benja Simondi ringraziandolo per il tempo concesso. Un’intervista molto sentita sull’arte della musica, la libera forza delle idee, dei sentimenti e delle emozioni. Senza la bellezza della musica cosa sarebbe la vita? 

 

04/10/2024

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