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PAROLE D'AUTORE: INTERVISTA ALLA SCRITTRICE SIMONA SCORZA

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I baci ritrovati racconta una storia di riscoperta e guarigione. Come hai sviluppato il tema del recupero del sé attraverso il dolore e le esperienze difficili?

Il romanzo è nato per caso. Quel giorno in cui mi sono messa a scrivere volevo semplicemente lavorare su una poesia. Avevo bisogno di far scivolare sulla carta percezioni fastidiose che continuavo a sentire dopo un episodio spiacevole che mi era capitato pochi giorni prima. Con il passare delle ore, però, mi sono resa conto che quell’episodio stava trasportando con sé altri avvenimenti accaduti in passato. Allora ho iniziato a sviluppare una specie di schema capendo che la prima parte del romanzo sarebbe stata dedicata a quei momenti che, nella speranza di essere dimenticati, avevo accantonato perché troppo difficili, pesanti e pieni di sofferenza. Successivamente, avrei dovuto trovare il modo di accettarli, riemergere da quelle acque putride e camminare su un terreno più stabile.

La protagonista è una giovane italo-brasiliana che affronta diverse sfide personali. Qual è stato il processo creativo dietro la sua caratterizzazione e come ti sei connessa con lei a livello emotivo?

La protagonista ha il mio stesso carattere, le mie stesse passioni, ed è frutto delle mie esperienze personali che ho fuso, oltre che con la fantasia, con ciò che le storie di alcune persone incontrate in passato mi hanno lasciato. L’aspetto fisico è un mix tra il mio aspetto e quello delle donne brasiliane che ho amato osservare quando anni fa feci un bellissimo viaggio a Rio de Janeiro. Quindi sono molto affezionata a questa ragazza perché durante la stesura del libro mi ha tenuta per mano accompagnandomi verso una ritrovata fiducia in me stessa.

La tua passione per il cinema sembra influenzare molto il tuo stile di scrittura. In che modo la sceneggiatura ha plasmato la tua narrazione in questo romanzo?

Il mio amore per il cinema mi ha portata, anni fa, a partecipare a un corso di sceneggiatura quindi mi piace usare qualche sua regola. Voglio cercare di fare entrare il lettore all’interno delle pagine, dimenticando quasi che sta leggendo. Mi piace descrivere minuziosamente le cose, i luoghi, le scene, la fisicità dei personaggi e rappresentare con dettagli anche gli aspetti caratteriali e gli stati d'animo. Inoltre adoro inserire quei particolari che invogliano ad andare avanti nella lettura per scoprire cosa accade nei capitoli successivi.

Il romanzo esplora temi come la discriminazione e l'abbandono. Come pensi che il tuo vissuto personale abbia contribuito alla creazione di questi temi nel libro?

Il mio vissuto ha contribuito tantissimo. Da piccola sono stata discriminata per il mio aspetto fisico, perché amavo scrivere, fantasticare, parlare con animali, proprio come la protagonista. Diversamente da lei non ho pienamente provato il sentimento dell’abbandono. Sono stata tradita da persone che reputavo amiche e da ex fidanzati e quindi mi sono sentita, per certi versi, abbandonata, ma ho conosciuto chi lo ha vissuto in maniera davvero forte. Questo vuol dire che così come ho la necessità di scrivere del mio dolore personale, mi capita anche di farlo fondendolo con quello degli altri.

    La protagonista, attraversando momenti di solitudine e di lutto, trova           

   una forma di consapevolezza nella natura.

   Che ruolo ha la natura nel romanzo, e quale  significato ha per te       

   personalmente?

La natura è un luogo dove la ragazza ha sempre sentito di potersi proteggere. Lo ha sempre fatto, fin da bambina quando da sola saliva sugli alberi perché da lassù nessuno la vedeva e la giudicava. Il padre le ha trasmesso la passione per il trekking, la nonna la faceva giocare nel giardino di casa reputandolo "magico", e lei ha sempre visto l'anziana contornarsi di fiori. Così, a un certo punto della storia, sentirà che proprio attraverso di essa potrà ridare colore alla sua anima. Come a lei, la natura mi dona tranquillità, riparo, mi permette di rigenerarmi attraverso i suoi profumi, i suoni, i colori, mi fa sperare che le cose andranno meglio e mi regala tanta ispirazione.

 C’è un contrasto tra la speranza e il dolore nel libro, e il titolo stesso suggerisce un ritrovamento. Come definisci il concetto di "baci ritrovati" in relazione alla crescita interiore dei personaggi?

Inizialmente il romanzo si intitolava I baci perduti. Prendeva ispirazione, dato che io come la protagonista amo tantissimo la musica, da una canzone di Mika, una bellissima ballata francese intitolata appunto Les Baisers Perdus. Ma come avviene per la protagonista, ci sono altri personaggi che attraverso un loro percorso si ritrovano, poiché questi  “baci” non sono altro che quelle cicatrici profonde che possono continuare a bruciare e a causarci paure per lungo tempo, ma una volta accolte e abbracciate si possono trasformare in qualcosa di utile per il nostro equilibrio interiore.

   La tua scrittura è stata paragonata a un film, con una narrazione visiva

   suggestiva. C’è una scena in particolare che, per te, rappresenta il cuore del     

   romanzo, come se fosse una sequenza di un film?

 

Se devo scegliere una scena sicuramente è quella che descrive l’incontro della protagonista con l’ultimo personaggio importante, e misterioso, di questa storia. È una scena completamente inventata, ma ciò che prova la ragazza in quel momento rappresenta esattamente come mi sono sentita io quando mi è capitato l’episodio di cui ho accennato nella domanda n. 1. Ovviamente non posso dire di più, ma è sicuramente questa la scena che mi ha fatto alzare quella mattina, mi ha fatto prendere dei fogli dove ho buttato giù il titolo e i primi versi di una poesia, contenuta nel romanzo, ma che dopo poche ore ha iniziato a trasportarmi in una storia che si è rivelata per me terapeutica.

  Il tema dell’amicizia è molto importante nella storia, specialmente con il   

 personaggio di Erika. Che valore ha l'amicizia nel percorso di guarigione della

 protagonista e come questa tema si intreccia con gli altri temi del romanzo?

 

L’amicizia ha sicuramente un valore importante. Avere una persona che ti sta accanto fin dall'infanzia, soprattutto nei momenti più bui, è davvero una cosa rara. Il personaggio di Erika è ispirato a mia sorella. È stato semplice per me crearlo e far sì che fosse una persona fondamentale che aiutasse la protagonista, capace di restarle pazientemente vicina, di tirarle via le angosce e di essere pronta, nonostante la paura di perderla, a portarne la metà del peso. Una vera amica può avere per te un amore immenso come una sorella, una nonna, un padre, non ti abbandona, non ti giudica e ti accetta come sei. Con una vera amica accanto sicuramente ti senti meno sola e meno debole-

Il romanzo tocca anche il tema dell'amore, sia romantico che platonico. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere riguardo alle diverse forme di amore e alla loro importanza nel processo di autoscoperta?

 

Penso che dove c'è amore non ci dovrebbe essere discriminazione, giudizio, diffamazione, persecuzione. Giudicare le scelte degli altri è un'assurdità ed è da ignoranti. Se non c'è rispetto verso il prossimo si fallisce. Se c'è odio si fallisce. Se ci sentiamo superiori nel molestare le persone omosessuali, o di diverso colore o ceto sociale, si fallisce. La bellezza sta proprio nell'amare e ognuno deve sentirsi libero di scoprire il suo modo di amare, la sua individualità, e di costruirsi una vita con chi vuole senza vergogna e timori.

Hai una particolare visione per il futuro della protagonista o per il messaggio che vuoi che i lettori portino con sé dopo aver letto I baci ritrovati? Come immagini il percorso di crescita della protagonista oltre la fine del libro?

 

Ho iniziato a scrivere da poco il sequel quindi sì, ho in mente un determinato percorso per la protagonista. Come ho detto inizialmente il romanzo si intitolava I baci perduti, ma quando ho concluso la stesura sono tornata al titolo, ho cancellato la parola "perduti" e l'ho sostituita con "ritrovati". Questo perché la giovane è divenuta più consapevole del fatto che anche se troverà altri ostacoli davanti a sé sarà capace di superarli, senza mai perdere la speranza.

Sicuramente questo è un romanzo che mi auguro lasci nel cuore delle persone il fatto che si può imparare tanto su noi stessi grazie anche alle situazioni avverse. Queste ci forgiano, e anche se ci fanno sentire vulnerabili e completamente persi, tuttavia sono necessarie a ritrovare la consapevolezza che siamo davvero importanti per noi stessi e forti nel trasformare ciò che sembra impossibile in possibile.

  Dove è possibile acquistare il tuo libro?

 

Lo si può ordinare presso qualsiasi libreria, acquistare sul sito della mia Casa Editrice Rosabianca Edizioni al link specifico https://www.rosabiancaedizioni.it/shop/romance/i-baci-ritrovati/ , su tutti gli store online come Amazon, ed è disponibile anche in eBook.

 

  Dove è possibile seguire la tua attività di scrittrice sul web e sui social?

 

Vi lascio di seguito i miei indirizzi:

Instagram: https://www.instagram.com/simscorza/

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TikTok: tiktok.com/@simona.scorza

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03/01/2025

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