Saman Abbas, la giovane pachistana di 18 anni brutalmente uccisa a Novellara nel 2021, ha finalmente ottenuto il via libera per il suo ultimo viaggio. La Corte di assise di Reggio Emilia ha autorizzato la restituzione della sua salma, mettendo fine a un doloroso processo di indagine
Dopo un anno e mezzo di accertamenti sul corpo di Saman, sarà ora possibile organizzare i funerali che consentiranno alla sua famiglia e alla comunità di piangere la sua perdita e rendere omaggio alla sua memoria. Questa notizia giunge nel corso del processo ai cinque familiari della giovane, imputati per omicidio: i genitori, lo zio e due cugini.
Inoltre, il verdetto della Procura per i minorenni di Bologna, ha escluso qualsiasi coinvolgimento del fratello minore di Saman nell'omicidio e nella soppressione del cadavere. Inizialmente, il giovane di 16 anni, all'epoca dell'omicidio, era stato considerato potenzialmente indagabile. Tuttavia, nessuno degli altri parenti indagati ha mai fatto cenno al suo coinvolgimento, e nessuna prova ha collegato il ragazzo all'atto criminoso.
Il Procuratore Caterina Sallusti ha anche sottolineato che non vi è stata alcuna condivisione del progetto criminale da parte del fratello minore. Inoltre, le immagini delle telecamere dell'azienda agricola di Novellara non hanno mai catturato il giovane coinvolto in attività riconducibili al delitto o alla sepoltura del corpo di sua sorella.
Le intercettazioni hanno rivelato che il giovane aveva chiesto ripetutamente ai genitori, fuggiti in Pakistan, dove si trovasse Saman. La madre aveva rassicurato il figlio, affermando che li avrebbe raggiunti. La Procura ha sottolineato che il giovane ha mostrato ai genitori le chat tra Saman e il suo fidanzato, che scatenarono la lite decisiva. Tuttavia, ha testimoniato che fu costretto dai genitori a farlo, e che ora si pente amaramente di averlo fatto senza comprendere le conseguenze.
Nel corso della sua testimonianza, il fratello minore ha parlato del rapporto di sudditanza e paura che lo legava ai familiari, sottolineando le indicazioni che aveva ricevuto su cosa fare e cosa dire agli inquirenti nei giorni successivi alla scomparsa di Saman. La Procura per i minorenni ha messo in luce la forte pressione psicologica subita dal giovane per mantenerlo legato ai genitori che lo avevano abbandonato in Italia e per costringerlo al silenzio.
Infine, la giovane età del fratello di Saman è un aspetto che ha attirato l'attenzione. Anche se si dovesse ipotizzare un comportamento omissivo da parte sua, il Procuratore ha sottolineato che non sarebbe ipotizzabile alcuna responsabilità penale a titolo di concorso. All'epoca dei fatti, il ragazzo aveva solo 16 anni e non rivestiva alcuna posizione di garanzia nei confronti della sorella.
10/11/2023
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