Malia Ann Obama, la figlia maggiore dell'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e della sua moglie Michelle, ha fatto parlare di sé di recente non solo per il suo debutto come regista al Sundance Film Festival con il suo primo film "The Heart", ma anche per aver scelto di adottare un nuovo nome artistico, abbandonando il cognome dei suoi celebri genitori.
Nel corso degli otto anni trascorsi alla Casa Bianca, Malia ha vissuto sotto i riflettori, ma ora, nella sua vita professionale di cineasta, ha deciso di distanziarsi dalla fama dei genitori e di firmarsi come Malia Ann. Questa scelta non è passata inosservata, suscitando polemiche e dibattiti sul privilegio dei figli delle personalità famose nel mondo dello spettacolo.
L'accusa di essere una "nepo-baby" non è nuova nel panorama hollywoodiano, con altri nomi noti come Zoe Kravitz, Kaia Gerber e Lily-Rose Depp che hanno dovuto affrontare critiche simili nel corso della loro carriera. Si è sollevato il dubbio che Malia non avrebbe ottenuto finanziamenti o incarichi in progetti di alto profilo se non fosse stata aiutata dagli stretti legami dei genitori con il mondo del cinema, inclusa la loro società di produzione Higher Ground.
Tuttavia, Malia Ann Obama ha dimostrato il suo impegno nel mondo del cinema già dagli anni del liceo alla Sidwell Friends di Washington. Laureatasi ad Harvard nel 2021, ha iniziato a costruire il suo percorso professionale contribuendo alla 'writers room' di "Swarm", una serie di Donald Glover per Prime Video. Il suo debutto come regista con "The Heart" al Sundance è stato un passo significativo nella sua carriera artistica, mostrando il suo talento e la sua passione per il cinema.
La difesa di Malia arriva da un'altra icona dello spettacolo, Whoopi Goldberg, che ha affrontato critiche simili nel corso della sua carriera. Goldberg ha difeso la libertà di scegliere il proprio nome artistico, sottolineando che Malia ha tutto il diritto di essere chi vuole essere nel mondo del cinema, indipendentemente dalle sue origini familiari. Come ha dichiarato Goldberg nel suo talk show "The View" su ABC, "Che ve ne importa come si vuole chiamare? Se io posso essere Whoopi Goldberg, lei può essere chi diavolo decide".
In "The Heart", Malia Ann Obama racconta una storia toccante, descritta come "una specie di favola su un uomo che piange la scomparsa della madre dopo che lei gli ha lasciato una richiesta inconsueta nel testamento". Il suo lavoro dimostra non solo la sua capacità creativa, ma anche la sua determinazione nel definire la propria identità artistica e nel trovare la propria voce nel mondo del cinema.
Malia Ann Obama ha scelto di tracciare il suo percorso nel mondo del cinema con il suo talento e la sua dedizione, dimostrando che la sua carriera è il risultato del suo impegno e della sua passione, piuttosto che del suo retaggio familiare. Con il suo nome d'arte, Malia sta lasciando il segno nel mondo del cinema, pronta a far valere la sua voce e a condividere le sue storie con il pubblico globale.
28/02/2024
Inserisci un commento