A fine gennaio sono attese le prime indicazioni ufficiali sulla maturità, che coinvolge mezzo milione di studenti. Quasi certamente anche quest'anno si andrà incontro a una prova che terrà conto, come ha già anticipato la ministra dell'Istruzione, del quadro complessivo e dell'andamento dell'anno scolastico. L'esame potrebbe essere, perciò, semplificato; anche se non ci sarà un'ammissione generalizzata, bensì condizionata al buon andamento del percorso scolastico.
Per il momento si parla di due ipotesi su cui ci sarà un confronto anche con gli studenti:
· la prima ricalca la maturità 2020 che comprende una sola prova orale in presenza, davanti a una commissione di docenti interni, con il presidente esterno, ma come lo scorso anno, alternanza scuola-lavoro e prove Invalsi non dovrebbero essere requisito di ammissione agli esami . Sulla scuola-lavoro pesa anche la difficoltà di molti istituti a organizzare percorsi “on the job” nelle realtà produttive e senza penalizzare le ore di lezione .
· La seconda opzione è invece una maturità, composta da una prova scritta più il colloquio orale.
Sulle prove Invalsi, la partita è più delicata e strettamente legata alla necessità di valutare gli apprendimenti dei ragazzi. Un possibile compromesso, spiegano fonti di governo, potrebbe essere quello di non rendere le Invalsi obbligatorio ai fini della maturità, ma di far svolgere comunque le prove in vista dei recuperi degli apprendimenti.
25/01/2021
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