Il Dpcm emanato il 13 novembre 2020 dal governo, che impose la chiusura della scuola, incluse lo stop anche delle università. Certamente, in tutti questi mesi non sono mancate le lezioni a distanza ma, come spesso urlato dagli studenti, le lezioni in presenza sono fondamentali per la loro formazione.
Anche se lo stato di emergenza sanitaria non può certamente definirsi concluso, Gaetano Manfredi, ministro dell’Università, ha comunicato che sono in arrivo delle importanti novità per gli studenti universitari. Innanzitutto, il ministro ha sottolineato che seppur il rientro del 100% degli studenti, per il momento non sarà assolutamente possibile, a metà febbraio, se la situazione non dovesse peggiorare e terminata la sessione invernale degli esami, sarà possibile riaprire le università, riproducendo lo stesso modello attuato a settembre, quindi con il 50% degli studenti in presenza.
Affinché tutto ciò si possa realizzare, Manfredi ha “Sollecitato i Rettori a definire con rapidità i piani di riapertura delle attività”, così che anche i ragazzi siano pronti a ritornare ad una vaga normalità. Altro punto molto importante, è la possibile proroga dell’anno accademico 2020/21 che, invece di concludersi il 31 marzo, potrebbe terminare a giugno.
Attualmente non è ancora stato deciso nulla, la conferma verrà comunicata nei prossimi giorni quando la proposta verrà discussa nella conferenza con i Rettori e solo se quest’ultimi dovessero farne richiesta. Se l’Anno Accademico venisse prorogato a giugno, permetterebbe ai professori di avere più tempo per tenere le lezioni in presenza, agli studenti darebbe la possibilità di recuperare nel caso si trovassero in difficoltà a seguito della didattica a distanza, inoltre, eviterebbe che i ragazzi si ritrovino a pagare una nuova iscrizione all’università.
28/01/2021
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