È trascorso più di un anno da quando Patrick George Zaky, l’attivista e ricercatore egiziano, studente all’Università di Bologna, dopo esser tornato in Egitto per una visita alla sua famiglia, appena sceso dall’aereo è stato arrestato e torturato in quanto accusato dalle autorità egiziane, di propaganda sovversiva e terrorismo.
Patrick Zaky, dopo ripetute udienze e con 15 giorni di anticipo, proprio ieri è stato nuovamente chiamato a presentarsi in tribunale. La sentenza, prevista per domani, anch’essa è stata anticipata e purtroppo i legali di Patrick, hanno comunicato che la corte antiterrorismo del Cairo, ha stabilito altri 45 giorni di custodia cautelare in carcere.
La notizia desta enorme preoccupazione, in quanto in Egitto questa misura può durare fino a due anni. Riccardo Noury di Amnesty International Italia afferma: “Con questa decisione, l'ennesima di prolungare la detenzione cautelare di Patrick Zaky, mi pare evidente che le autorità egiziane intendano accanirsi, usando tutto il tempo previsto dalla legge per tenere in carcere un innocente, ossia il limite dei due anni per il rinnovo della detenzione cautelare.
Se questo è l'obiettivo delle autorità, è necessario che la reazione italiana, della Farnesina e di tutte le istituzioni, sia decisa e porti a pretendere la liberazione di Patrick. Non c'è altro da aspettare: va fatto qualcosa subito”.
02/03/2021
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