FIFA Ultimate Team è senz'ombra di dubbio la game mode più popolare del simulatore calcistico distribuito da Electronic Arts.
Dietro il successo di questa modalità potrebbe tuttavia celarsi una strategia di marketing molto precisa: il publisher di FIFA 21 vuole spingere i giocatori a spendere soldi reali per i pacchetti di FUT e, dunque, per le tanto criticate loot box.
È quanto emerge da un documento interno trapelato in rete e destinato, probabilmente, a una presentazione: EA aveva già le idee chiare sulle micro transazioni.
Certo, gran parte degli introiti generati dalle ultime iterazioni di FIFA provengono da questa pratica, ma solo ora abbiamo una conferma di un'autentica strategia mirata.
Si parla anche delle inserzioni preparate dallo sviluppatore per veicolare gli utenti verso l'acquisto di nuovi pacchetti FUT, così come del targeting mirato con cui EA può attrarre nuovi giocatori provenienti dalle altre modalità di FIFA 21.
Stando al report di CBS News, queste informazioni sono contenute in un documento di circa 54 pagine, condiviso da un anonimo insider del settore gaming. In una di queste pagine si accenna inoltre al termine "grind currency", legato di fatto al grinding e, dunque, all'esecuzione di operazioni ripetitive al fine di ottenere una determinata ricompensa - la valuta virtuale di FIFA, in questo caso, il cui ottenimento richiede numerose ore di gioco.
In ogni caso, una notizia del genere non farà che alimentare il fuoco della polemica: sono diversi i paesi europei che si sono già opposti a Electronic Arts e alle microtransazioni di FIFA Ultimate Team, con le sue loot box che sono state etichettate come gioco d'azzardo04/05/2021
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