Un sacerdote cattolico di Geldern, Christian Olding, ha dichiarato al Wall Street journal di benedire coppie gay da otto anni: «Lo abbiamo sempre mantenuto più o meno un segreto. È la prima volta che lo facciamo in modo così aperto e pubblico perché tutti lo vedano». Lunedi 10 infatti i sacerdoti di circa 100 chiese cattoliche hanno benedetto centinaia di coppie omosessuali.
Il 15 marzo, una nota esplicativa diffusa dalla Congregazione della fede, cui papa Francesco «ha dato il suo assenso», ha confermato che «non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso».
La nota è stata accolta malissimo in Germania, dove anche il presidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Georg Batzing, vescovo di Limburg, l’ha criticata, insieme a un gruppo di oltre 200 teologi.
Più di 700 preti e diaconi hanno firmato inoltre una petizione per chiedere alla Santa Sede di fare un passo indietro, sottolineando che non avrebbero rispettato il divieto e lanciando una campagna per appendere bandiere arcobaleno sulla facciata delle chiese.
Se da un lato monsignor Batzing non ha “benedetto” la protesta, affermando che le benedizioni di coppie gay «non sono uno strumento adeguato per protestare contro le politiche ecclesiastiche», dall’altro non ha minacciato sanzioni, né ha intimato ai sacerdoti di non aderire all’evento di lunedì.
Secondo il cardinale tedesco, Walter Brandmuller, «si tratta di uno scandalo enorme, un segnale terrificante di eresia, scisma e crollo della chiesa». Parole forti che possono essere comprese solo nel contesto in cui si inserisce questa iniziativa.
11/05/2021
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