La storia di Malika Chalhy, la ragazza mandata via di casa e minacciata di morte dalla sua famiglia, per aver fatto ‘coming out’, dopo l’iniziale tam tam, l’attenzione mediatica era andata scemando. Ma in queste ore, sono tornati ad accendersi i riflettori sulla ventiduenne, per una scelta reputata da alcuni, discutibile.
Malika, non appena appena scoppiò il caso, raccontò non solo degli abusi e delle minacce, ma anche di non aver un posto in cui stare, e che avendo un lavoro poco retribuito, non poteva pagarsi un affitto. Per aiutarla, anche con le spese legali e il supporto psicologico, sono state istituite due differenti raccolte fondi, di cui una avrebbe raggiunto circa 150 mila euro.
Fin qui nulla di strano, se non fosse che di recente, la ragazza è stata più volte fotografata a bordo di una nuova e scintillante ‘Mercedes classe A’. Dopo un’iniziale smentita, raccontando che la vettura fosse della madre della fidanzata, Malika ammette di aver speso circa 17 mila euro per quell’auto, che “le serviva per essere una persona libera”, affermando di essersi voluta “togliere uno sfizio”.
A creare ancora più rammarico nelle persone che avevano voluto sostenerla, sono state alcune fake news che riguardano gli enti destinatari della raccolta fondi. Malika fa il nome della “Fondazione Nadia Toffa”, e dichiara di essere prossima a creare, assieme alla politica Laura Boldrini, un’associazione per le vittime di discriminazione. Ma, quest’ultima ha smentito tutto.
02/07/2021
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