Il senatore della Lega Claudio Borghi, nelle ultime ore è stato nuovamente protagonista di un’accesa polemica, scatenata da un suo tweet, decisamente poco opportuno e che però, a suo dire, è stato travisato.
Stanco di dover rispondere sempre alla stessa domanda da parte dei giornalisti, che gli chiedevano se si fosse vaccinato, Borghi ha twittato: “Terzo giornalista che chiama…Perché la prossima volta che intervistano un Lgbt non gli chiedono se è sieropositivo?”
Il messaggio ha sollevato tantissime polemiche e stupore, sia negli schieramenti di centrosinistra che di centrodestra. Uno dei primi a rispondere è stato il segretario del Pd Enrico Letta, il quale ha esclamato: “Loro sono quelli con cui dovremmo negoziare”.
Certamente non poteva mancare una risposta del deputato Pd Alessandro Zan, che ha affermato: “Prima di chiedere mediazioni sul ddl Zan, Salvini cacci Borghi dal suo partito”. Nicola Fratoianni il segretario di Sinistra italiana, ha dichiarato: “Le parole di Borghi fanno ribrezzo”. Elio Vito il deputato di Forza Italia ha detto : “Claudio Borghi si deve scusare per le cose che ha scritto sui social. La Lega faccia pure ostruzionismo al ddl Zan, non lo approvi, ma ciò non toglie che basterebbe un minimo di buon senso per non dire certe scempiaggini”.
Il deputato della Lega, ad Adnkronos, ha spiegato i motivi della sua dichiarazione, prima evidenziando l’incapacità di tante persone presenti in Parlamento, di saper leggere, per poi aggiungere che le sue parole erano un modo per condannare “l’invasività nella sfera personale delle domande sullo stato vaccinale, paragonandole a certe domande, altrettanto inopportune, che venivano rivolte ai tempi dell’Aids sulla sieropositività”.
23/07/2021
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