Malgrado si parli di un epurazione della bolletta elettrica di tutte le imposte, soprattutto del canone della televisione, le notizie economiche ci dicono che le nostre bollette legate al consumo dell'elettricità non sono destinate a scendere.
L’aumento dei prezzi dell’energia osservato nell’ultimo anno è dovuto principalmente a due fattori. Il primo è l’aumento dei prezzi delle materie prime con cui si produce l’energia elettrica. Da aprile 2020, il prezzo del petrolio è aumentato del 200 per cento. In altre parole, costa ora 3 volte quello che costava un anno e mezzo fa: il prezzo del Brent, il greggio estratto dal Mare del Nord, è passato nello stesso lasso di tempo da 24 a 73 dollari al barile.
Un aumento simile si è riscontrato nel prezzo del gas naturale, seconda fonte di energia a livello europeo e prima in Italia. Solo nel secondo trimestre 2021, il suo prezzo è salito del 30 per cento rispetto al trimestre precedente, anche a causa di una diminuzione dei flussi importati dalla Russia.
Questo incremento è però minore di quello che si sarebbe avuto se il governo non avesse preso provvedimenti. Come detto dalla stessa ARERA infatti, l’aumento dei costi delle materie prime avrebbe portato il prezzo dell’elettricità a salire del 20 per cento rispetto al trimestre precedente. Per contenere questo effetto, a fine giugno il Consiglio dei ministri aveva destinato 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli “oneri generali di sistema” per il trimestre in corso col decreto “Lavoro e imprese”.
18/08/2021
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