L’assassinio efferato di Chiara Ugolini, trovata nel suo appartamento il 5 settembre a Calmasino di Bardolino, in provincia di Verona, purtroppo, rimarrà senza una spiegazione. Il detenuto, Emanuele Impellizzeri, si è impiccato nel carcere veronese di Montorio, legando alle sbarre della cella un lenzuolo strappato.
L’omicida reo confesso, già conosciuto dalle Forze dell’Ordine per altri reati, era stato arrestato poche ore dopo il ritrovamento del corpo della ventisettenne, mentre tentava la fuga a bordo della sua moto nei pressi di Firenze, con ancora la camicia sporca di sangue.
L’uomo ha ucciso Chiara facendole ingerire della candeggina tramite uno straccio inseritole nella bocca, dopo esser entrato in casa della ragazza presumibilmente per tentare una violenza sessuale. L’autopsia non è riuscita a chiarire le cause della morte, avendo rilevato numerosi traumi interni.
La notizia del suicidio di Impellizzeri, che aveva ammesso il reato, il cui corpo è stato scoperto alle 5,30 del mattino, è stata diffusa inizialmente dal segretario nazionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, e confermata successivamente da Mattia Guidato, l’avvocato d’ufficio assegnato all’uomo, che proprio durante la giornata di ieri, avrebbe dovuto affiancarlo nell’interrogatorio con gli inquirenti.
Nella cella dell’Impellizzeri è stato ritrovato un biglietto di scuse: “Non sopporto il peso del rimorso per il grave gesto che ho commesso, chiedo scusa ai familiari di Chiara.”
29/09/2021
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