Elon Musk, il Ceo di Tesla, ad aprile scorso annunciò la sperimentazione di due chip, realizzati dalla sua start-up ‘Neuralink’, che erano stati impiantati nel cranio di Pager, un macaco di 9 anni. La scimmia, adeguatamente addestrata, era stata ripresa mentre riusciva a giocare utilizzando, come unico strumento, la sua mente.
Il visionario miliardario, entusiasta dei risultati ottenuti, annunciò che il suo obbiettivo era quello di riuscire, entro la fine del 2021, ad impiantare nel cervello umano la nuova tecnologia, permettendo così, alle persone affette da disabilità e malattie neurologiche degenerative, di relazionarsi con il mondo esterno grazie ad un’interfaccia informatica, e poter tornare, per esempio, a vedere o camminare.
Il progetto ambizioso e futurista, dopo numerosi rinvii, potrebbe arrivare molto presto, in quanto sul sito di ‘Neuralink’ è apparso un annuncio di lavoro per un “direttore di studi clinici che, a stretto contatto con i migliori medici e ingegneri, lavorerà a sperimentazioni cliniche”. Secondo quanto dichiarato da Musk, “le potenzialità del chip sono illimitate”.
22/01/2022
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