Anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari stanno diventando un problema sempre più diffuso in Italia, con oltre 3 milioni di persone colpite. I dati forniti dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Sinpia) evidenziano una realtà preoccupante: tra l'8% e il 10% delle ragazze e tra lo 0,5% e l'1% dei ragazzi soffrono di queste patologie.
Il problema sta emergendo in età sempre più precoci, con casi segnalati già dagli 8-9 anni. Questo aumento di disturbi alimentari nei bambini e negli adolescenti rende ancora più urgente affrontare il tema con strategie di prevenzione e supporto adeguate.
Tra i disturbi più diagnosticati, l'anoressia rappresenta il 36% dei casi, mentre la bulimia colpisce il 21,9% delle persone affette. La diagnosi, tuttavia, non è semplice: la complessità dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) rende difficile individuare tempestivamente il problema e fornire le cure adeguate.
La Giornata Nazionale sui Disturbi Alimentari, che si celebra il 15 marzo, è un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un dibattito su come aiutare chi ne soffre. È fondamentale creare spazi sicuri per parlare di questi problemi, coinvolgendo famiglie, scuole e professionisti della salute mentale.
I social media e i modelli irrealistici di bellezza contribuiscono ad aumentare la pressione sui più giovani, rendendo necessario un intervento educativo per promuovere un rapporto sano con il cibo e il proprio corpo. Se tu o qualcuno che conosci sta affrontando un disturbo alimentare, è importante cercare aiuto: rivolgersi a specialisti può fare la differenza.
Parlare di disturbi alimentari senza stigma è il primo passo per combatterli. La consapevolezza è la chiave per costruire una società più attenta al benessere di tutti.
11/03/2025
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