Sono quasi trent'anni che questo libro ci racconta le passioni ed i fermenti adolescenziali, ma non della prima adolescenza ma quella delle scelte che poi cambieranno la vita: l'amore, gli amici e lo studio.
Il gruppo che ai nostri tempi ci fa più paura è quello di whatsapp o di telegram, ma non è ne più e ne meno che quella cerchia di amici che ci accoglie e ci protegge da tutto quello che sta fuori, ma in un certo modo ci uniforma anche nell'aspetto e nel pensiero. Così il voler fuggire dal gruppo diventa un'opportunità di fuggire da cliché di omologazione per diventar se stessi.
Il protagonista Alex D., diciassette anni, figlio modello della buona borghesia, decide di "uscire dal gruppo", di rompere gli schemi, di fare un "salto" fuori dal "cerchio che ci hanno disegnato attorno". In una parola, cresce. Lo fa attraverso le pedalate disperate su in collina, la musica furibonda dei Sex Pistols e degli Hot Chili Peppers, l'amore di Adelaide, la sofferenza per la perdita dell'amico Martino... Senza gesti eclatanti, Alex volta le spalle a tutto e a tutti, in nome di un presente libero e felice, di una umanissima richiesta di autenticità. "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" è ormai un piccolo classico contemporaneo, un libro che ha fatto la storia dell'editoria italiana.
03/02/2021
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