Quel terribile incidente stradale, nel 2012, gli aveva causato seri problemi dal punto di vista fisico e anche lavorativo, considerato che era un bravissimo falegname, abituato a stare molte ore in piedi per realizzare le sue opere.
Un frontale nel quale il conducente dell’auto che gli era piombata addosso era morto. Lui, un 58enne di Ploaghe, aveva passato cinque mesi in ospedale, tra interventi vari e riabilitazione.
A un certo punto aveva deciso di rivolgersi a un avvocato per chiedere un risarcimento danni all’assicurazione del veicolo nel quale viaggiava la vittima.
Le consulenze di un medico specialista in ortopedia e traumatologia e di un medico del lavoro avevano valutato danni permanenti rispettivamente del 65 e del 75 per cento.
Ma nelle more della causa civile il falegname viene denunciato e finisce a processo per tentata truffa nei confronti della stessa società assicurativa poiché avevano appurato che lui si dilettava nel ballo e che quindi, secondo la controparte non poteva aver riportato danni permanenti gravi agli arti inferiori.
A conclusione del dibattimento, invece, il giudice Sergio De Luca, accogliendo la tesi dell’avvocato difensore Giuseppe Conti e ha assolto l’imputato «perché il fatto non sussiste». Il falegname andava a ballare il tango per riabilitare gli arti offesi.
07/05/2021
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