Tutti coloro che lavorano in ufficio, studiano e hanno bisogno di annotare messaggi che rimangano in evidenza, senza ombra di dubbio, utilizzano i famosissimi Post-it. Non tutti sapranno che, il foglietto super colorato e con una striscia di colla decisamente delicata, tanto da non lasciarne traccia ovunque venga attaccato, è stato frutto di un errore.
L’utilissimo biglietto è stato inventato nel 1968 da Spencer Silver, il chimico americano che lavorava per la 3M, la stessa società che oggi continua a produrli. Inizialmente, il chimico aveva avuto l’incarico di inventare un materiale che fosse altamente adesivo. Invece, dopo vari tentativi fallimentari, creò un prodotto che non rispettava i criteri richiesti. Per questo motivo, l’invenzione non venne presa in considerazione.
Successivamente Arthur Fly, che lavorava nella stessa società, avendo necessità di tenere il segno delle pagine di alcuni libri, senza che i bigliettini scivolassero ogni qual volta girasse pagina, si ricordò dell’invenzione. Dopo averla migliorata, seppur con fatica, ebbe l’autorizzazione dalla 3M a immetterla sul mercato. Nel 1980 per testare il prodotto, in due città venne proposto gratuitamente, terminando in brevissimo tempo, mentre in altre due città, venne messo in vendita, ma fu un flop.
Fry, l’inventore e scienziato americano, ritenendo l’idea comunque estremamente valida, convinse l’azienda a proseguirne la produzione, e da quel giorno, la vendita dei Post-it, non ha mai subito una battuta d’arresto. Proprio oggi Spencer Silver, artefice della casuale invenzione, è morto all’età di ottant’anni.
15/05/2021
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