Cristian Marasco nasce a Lecco da una famiglia di origini campane dove cresce a “pizza e latte” impastando pizze nel ristorante di famiglia, sin dall’età di 7 anni, mettendosi in piedi su una cassetta dell’acqua.
Negli anni accumula esperienza nel settore (attraverso corsi e master di specializzazione), vince premi in Italia e all’estero e fa consulenze per altri. Oggi gestisce i tre ristoranti di famiglia con pizzeria a Merate, Bonate Sopra e a Garlate, dove il prodotto di punta è una pizza con 96 ore di lievitazione. È entrato nella Guida Pizzerie 2020 del Gambero Rosso con la valutazione dei 2 spicchi, conservando la valutazione nella Guida 2022 appena uscita.
Nel giugno 2020 Cristian Marasco aveva portato a termine i primi esperimenti di “Pizza fritta al forno”, vero work-in-progress da laboratorio, che un anno dopo ha ulteriormente affinato fino a portarla nel settembre 2021 sul palco di Identità Golose insieme a Ciro Oliva, in un confronto Nord-Sud sulla pizza fritta, che oggi si chiama “Pizza fritta evolutiva”.
La Pizza Fritta evolutiva di Marasco è frutto di una doppia cottura, prima in olio bollente, poi in forno a 300°, così da dare l’effetto “croccantezza”. L’impasto è fatto con una farina di grano bio che appartiene a una biodiversità 100% siciliana, caratteristica che ne fa cambiare ogni anno il sapore specifico, mentre il topping tende a essere sempre più “a chilometro buono”, cioè con il meglio che possa offrire il mercato.
Una pizza decisamente buona, che ha già appassionato la clientela di Merate e che in carta è presente con una varietà stagionale di topping.
Per celebrare il World Pizza Day, che ricorre il 17 gennaio 2022, nella giornata di Sant’Antonio Abate protettore di fornai e pizzaioli, Cristian ha voluto scegliere una delle sue ultime pizze fritte evolutive, nello specifico la Pizza con il Ragù di Nonna Nunzia.
Ambizioso, sognatore, instancabile sperimentatore nel campo dei lieviti, ma anche autoironico nell’ammettere errori e sconfitte, Cristian Marasco creando questa pizza ha voluto sorridere sulle tendenze dell’alta gastronomia come quella reiterata degli chef che affondano le radici delle loro creazioni nelle ricette delle proprie nonne.
Marasco, brianzolo d’adozione ma napoletano di origini, ha deciso allora di condire la sua pizza con un ricco Ragù napoletano, fatto secondo la ricetta dell’amata nonna Nunzia.
Un topping caldo, ricco e nutriente, denso di ricordi e molto “comfort food” dove l’impasto fatto con farina evolutiva prende le veci del pane che fa golosa scarpetta.
Pomodoro San Marzano in salsa, scaglie di Grana, Fior di latte di Agerola e le polpette di carne della nonna, rappresentano al meglio ciò che l’UNESCO voleva dire nel dichiarare l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano parte della Lista del suo Patrimonio Immateriale.
La Pizza fritta evolutiva
Parte innanzitutto da un pre-impasto fatto con una farina evolutiva biologica 100% siciliana e lievito di birra (anche lievito madre per dargli aromaticità), un pre-impasto ricco di pieghe che, rispetto agli impasti classici, spinge verso l’alto conferendo croccantezza e una maggiore idratazione.
Plus della Pizza fritta evolutiva è dato proprio da questo impasto evolutivo che evolve nel tempo, cambiando il gusto.
La cottura è doppia: prima in olio bollente, poi in forno a 300°.
Il topping viene studiato per servire la singola fetta, in quanto questa pizza viene servita tagliata a spicchi: gli ingredienti vengono messi a fine cottura a freddo.
Ph Brambilla Serrani - fonte ufficio stampa
13/01/2022
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