La vita di Diego Armando Maradona e’ degna di una soap opera argentina o di un film epico hollywoodiano. Maradona e’ l’emblema del calcio, un nome che chiunque su questo pianeta ha sentito nominare almeno una volta, un’icona, un uomo divenuto leggenda. Il suo carattere e le sue fragilita’ lo hanno condannato alla storia, cosi’ come lo hanno relegato al purgatorio per scontare non si sa quale pena che gli sia stato inflitta da lontano. Ha scelto di essere Diego per tutti, un uomo che deve tutto al calcio cosi’ come il calcio devo molto a lui, difensore dei poveri e delle ingiustizie sociali, ha perorato mille cause forse per non vincerne nessuna, lui che di vittorie sul campo ne aveva ottenuto molte, sfidando dapprima i potenti d’Italia e poi i potenti del mondo.
Dall’esaltazione di un mondiale vinto praticamente da solo nel 1986, ai fischi della “sua”Italia durante il mondiale italiano del ‘90, fino alla disfatta del doping o presunto tale di Usa 94. L’unico che aveva avuto il coraggio di opporsi alla Fifa per reclamare giustizia in una competizione per gran parte giocata a 40 gradi. Ha portato Napoli nel cuore e nel trionfo prima in Italia e poi in Europa, ma da uomo debole e’ caduto nei tentacoli di una citta’ che lo ha idolatrato e mai abbandonato.
Diego Maradona muore lasciando il ricordo di un uomo che, nell’immaginario collettivo, non morira’mai , cosi come non potra mai morire nella mente di chi lo ha visto giocare ma anche di chi quel nome lo ha soltanto udito per sbaglio. Diego per sempre.
26/11/2020
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