Salvo è diventato l'esempio di come un ragazzo, svantaggiato dal contesto sociale, possa raggiungere risultati inaspettati nella vita e nello sport.
Salvatore Di Stefano, per tutti solo Salvo, è un piccolo pugile palermitano, cresciuto tra i vicoli della Vucciria, che è riuscito a far parlare di sé per un grande traguardo sportivo: la medaglia d'oro (categoria Junior) , conseguita sul ring del Palaboxe di Roma dopo aver battuto il pugile laziale Mattia Spinelli.
Il boxeur palermitano si allena dal 2011 nella Palestra Popolare Palermo, che sita in Via San Basilio, in pieno centro storico, si trova a fare opera sociale per giovani che non hanno molte alternative rispetto a quelle che offre il quartiere. Svolgendo un'attività di preparazione sportiva di tutto rispetto, guidati dalla presidentessa Verdiana Mineo, che ha voluto come motto della palestra:«Se combatte uno, combattiamo tutti».
La storia di Salvo, che fu spinto dal padre a frequentare la palestra che lo portò a vincere il titolo già nel 2018, è quella di un ragazzo siciliano di 16 anni come tanti, che dalle strade del suo quartiere, tra ostacoli, sacrifici e contraddizioni ha costruito passo dopo passo il percorso verso i Campionati Italiani di Pugilato; arrivato all’età di 5 anni al primo allenamento e da allora, prima di dare pugni, ha imparato il rispetto delle regole, dei compagni e dell’avversario e, non ultima, la disciplina nell’allenamento.
Per chi nasce in un quartiere popolare, l'ostacolo principale alla pratica sportiva è rappresentato innanzitutto dall'assenza di strutture pubbliche dove è possibile fare sport .
03/01/2021
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