L’Italia rischia seriamente di essere esclusa dalle prossime Olimpiadi di Tokyo. Mercoledì alle 17:30 è atteso il provvedimento ufficiale del CIO, che ha pronto il documento di sospensione del Coni. In pratica il Comitato Olimpico Internazionale, salvo clamorosi quanto auspicabili colpi di scena, dovrebbe confermare questa decisione.
All’Italia verrebbe impedito di gareggiare con la propria bandiera e non verrebbe suonato l’Inno di Mameli in caso di vittoria di uno dei nostri atleti, le divise non avranno la scritta ITALIA e pure le medaglie finirebbero nello scatolone degli Independent Olympic Athetes. Ma non è tutto: a Tokyo rischierebbero l’esclusione anche dirigenti e giornalisti italiani, perché il CIO non sarebbero rilasciati accrediti. E come se questo non bastasse verrebbero pure bloccati i finanziamenti del CIO.
Il tutto in seguito alla riforma attuata dal primo governo Conte, con la quale il Coni ha perso la propria autonomia a causa dell’ingresso nell’organo governativo Sport e Salute.
La successiva riforma, pensata ad hoc per cancellare la precedente dall’attuale ministro dello Sport Spadafora, non è bastata. Questo perché il CIO esige che a partecipare ai Giochi olimpici siano soltanto le nazioni che godono di autonomia sportiva.
Non a caso lo scorso autunno pare che da Losanna siano state inviate due lettere al premier Giuseppe Conte, alle quali però il governo italiano non ha mai risposto. A questo punto serve un decreto legge per risolvere la questione dell’autonomia del Coni, scongiurando così l’esclusione dell’Italia dalle Olimpiadi in Giappone
26/01/2021
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