Le voci si rincorrono mentre le poltrone tremano, intanto le persone ai vertici del sistema, cercano di comprendere quale sarà il futuro dello sport italiano sotto la guida FDI. Coni, ministro dello sport, presidente del Credito Sportivo, Sport e Salute, AD Milano-Cortina, queste e molte altre le cariche in gioco per un settore che cambiando cambiando in realtà non cambia quasi mai.
Giorgia Meloni aveva giustamente parlato durante la campagna elettorale di "sport come antidoto alle devianze giovanili" prendendo spunto dal libro "Miracolo Islanda" di Andrea Montemurro, alla quale la stessa leader di FDI aveva scritto la prefazione due anni fa e facendo presagire una certa volontà di cambiamento soprattutto in termini di approccio e di rottura con il vecchio obsoleto sistema.
Resta ora da comprendere chi dei tanti nomi romboanti in corsa per le varie leadership avrà il peso e il coraggio di mettere in atto queste idee innovative e futuristiche legate ad un nuovo modo di vedere lo sport e soprattutto ad un nuovo modo di praticarlo nelle scuole, attraverso un processo di multidisciplinarita' e socializzazione .
Se nella scuola superiore il voto di educazione fisica è dato dalla bravura di un alunno a saltare la corda o giocare a pallavolo, allora in questo paese c'è veramente tanto da lavorare in una nuova direzione, ma a guidare la macchina, a nostro avviso, dovrebbe essere chi ha avuto il coraggio ed ha il coraggio di fare scelte controcorrente e non i soliti volti noti poichè una cosa è certa: cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Ad maiora!
08/10/2022
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