I mondiali in Qatar 2022 hanno visto il trionfo della Nazionale Argentina dopo 36 anni e la consacrazione di Lionel Messi, che è stato il vero punto di forza della squadra di Scaloni, trascinando la squadra e tutto il Paese fino all’ultimo rigore che ha permesso agli Albiceleste di sollevare la Coppa del Mondo.
Tuttavia, nel corso dei festeggiamenti, non è sfuggito che sulle spalle della pulga è stato apposto, dall’emiro Al-Thani, un mantello nero, il bisht. La questione ha sollevato subito polemiche in tutto il mondo ma non molti sanno che cosa sia questo indumento. Si tratta di un capo d’abbigliamento prestigioso che è usanza indossare in diversi paesi arabi in circostanze di festa.
Il bisht, nato migliaia di anni fa, è un simbolo della tradizione Medio-orientale e non rappresenta solo uno status di regalità ma anche dignità e apprezzamento da parte di chi lo sta offrendo.
Il mondo social ha tentato di dare diverse letture per questo fatto, ipotizzando che l’indumento fosse stato messo sulle spalle del numero dieci per coprire la maglia con un simbolo del paese ospitante oppure rappresentasse un tentativo di “sport washing”, che consiste nello sfruttare valori dello sport per creare un’immagine di sé positiva ed eticamente integra, azione che non stupirebbe dopo l’immagine che il Qatar ha dato di sé al mondo.
Altri dubbi sorgono dal fatto che non è chiaro se la Fifa fosse a conoscenza di questo rituale o se ne fosse a conoscenza il giocatore e dunque la polemica si è fatta ancora più aspra.
Secondo il regolamento FIFA questo gesto ha infranto le regole della Federazione in merito all’abbigliamento dei giocatori durante le cerimonie ufficiali di premiazione, come recita l’articolo 27 “Nelle finali della competizione FIFA, l'abbigliamento commemorativo può essere indossato sul campo solo dopo che sono state svolte le attività ufficiali FIFA (durante le quali la squadra deve indossare solo le maglie usate durante la partita in questione)”.
Attualmente non è ancora arrivata nessuna risposta ufficiale dalla FIFA in merito all’accaduto ma il mondo del calcio si aspetta che si faccia luce sulla questione.
22/12/2022
Inserisci un commento